Il set…

Il progetto, che potrebbe portare a una pubblicazione, è quello di mettere assieme i racconti di Maria Grazia Sessa e le fotografie di Salvatore Lumia 

Nella sala dello studio televisivo in cui si trovava il fotografo per essere intervistato non era arrivato ancora nessuno. Il set era già allestito. Lui fu colpito dalla linearità del design che spiccava nella penombra, ancora i fari non erano accesi, solo una luce di cortesia illuminava il palcoscenico. La regia aveva collocato davanti allo sfondo dello scenario due sedie di arredamento minimalista, accanto ad esse un tavolo  spartano sopra il quale erano posti un microfono, due bicchieri ed una bottiglia d’acqua. Insomma tutto era pronto per iniziare la sua intervista e lui era emozionato, finalmente avrebbe parlato ad un vasto pubblico, quello della televisione, delle sue “Foto di strada”, una serie di scatti spontanei creati qua e là durante il suo percorso di ricerca fotografica nei vari paesi del mondo, visitati durante il corso degli anni.Questo tipo di foto, quella di strada, gli piaceva molto, cogliere le situazioni e le scene di vita delle persone, gli sguardi spontanei, le espressioni del viso della gente, così eloquenti del loro stato d’animo, questi erano i suoi temi preferiti, adesso ne poteva parlare in pubblico e raccontare le sue esperienze fotografiche e forse ne sarebbe nato anche un libro, una raccolta che parla dei popoli solo attraverso le sue fotografie, sarebbe stato fantastico. Mentre aspettava che regista e cameramen arrivassero, pensò che gli sarebbe piaciuto scattare una foto di se stesso lì, seduto su quella sedia e immerso in quel palcoscenico, tuttavia trovò magica l’atmosfera creata dalle luci e ombre di quel momento, misti al silenzio e a quel design così semplice ma così comunicativo della sua filosofia fotografica che decise di scegliere per la sua copertina del libro quella scena, l’assenza in presenza, perché no? E così inquadrò la scena senza il protagonista è scattò.

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