Alcuni miei appunti, scritti nel 2015, dopo aver visitato a «Forte Bard» la mostra di Sebastião Salgado, «Genesi»:
Una splendida selezione di immagini in bianco e nero spettacolari per un viaggio alle origini del mondo per preservare il suo futuro. Salgado racconta l’esistenza di un Pianeta ancora incontaminato, di un altro mondo in cui uomini e natura convivono in perfetto equilibrio. Un viaggio alla scoperta della bellezza in giro per il Pianeta durato 8 anni.
Ha scritto Salgado: «Finora avevo fotografato un solo animale, l’uomo, poi ho preso la decisione di intraprendere questo progetto e di andare a vedere il Pianeta. All’inizio non eravamo sicuri di fare un libro o un’esposizione, avevamo semplicemente un’enorme curiosità di vedere il mondo, conoscerlo».
Il frutto di questo lavoro sono 245 scatti divisi in cinque sezioni: il Pianeta Sud, I santuari della natura, l’Africa, il grande Nord, l’Amazzonia, il Pantanal, pianura alluvionale sudamericana.
Man mano che passavo da una sala all’altra ero estasiato dalla magnificenza delle foto in bianco e nero. Duecentoquarantacinque foto sono tante e tutte raccontavano una storia. Ripensavo a quanto la fotografia possa diventare ARTE e all’efficacia del bianco e nero che non aveva bisogno dei colori per raccontare un grande storia. Un Iceberg nel mare di Weddell nella penisola Antartica, una fila di pinguini su un iceberg, una casa costruita su un albero dai Korowai nella Papua occidentale, la confluenza del Colorado con il Little Colorado, le slitte che corrono nella penisola di Jama in Siberia, tre donne Zo’é che si bagnano in un torrente in Amazzonia sono solo alcune delle foto viste. Avevo gli occhi e il cuore pieno di emozione e pensavo ad una supponente pittrice calderarese che ad un incontro fra le associazioni lesse una lettera in cui con molta acredine diceva di non considerare la fotografia un’arte! Pensavo anche ai milioni di fotografie che ogni giorno vengono scattate e pubblicate solo perchè adesso fotografare è semplice ed economico e va di moda!!! Pensavo alla mia passione per la fotografia, al bisogno che ho di capire e di migliorare e agli stimoli che questi grandi maestri possono dare.
Avevo la mente piena di pensieri e di immagini quasi non ci stesse più nulla!!! Ho guardato e me ne vergogno distrattamente la mostra “Da Bellini a Tiepolo”. Guardavo i dipinti e pensavo alle fotografie di Salgado: questa volta non c’era posto per altro!!!
«Genesi», di Sebastião Salgado

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